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Damasco, Siria, 5 febbraio 1840. Nel Convento dei Padri Cappuccini c'è fermento: si odono voci, rumori di passi che si muovono nella notte... 6 febbraio 1840: una piccola folla, che diviene via via sempre più grande, si accalca davanti alla Chiesa. Tutti vogliono sapere. Da qualche parte, lì, tra i vicoli stretti e rumorosi, si fa largo una voce appena sussurrata che si trasforma in un urlo terribile: "Lo hanno preso loro. Loro hanno ucciso Padre Tommaso!". Quando, qualche giorno dopo, vengono ritrovati i resti di un corpo tagliato e fatto a pezzi, pare non ci siano più dubbi: si tratta del cadavere di un frate, Padre Tommaso, cappuccino di origini sarde in missione a Damasco, uomo mite e infaticabile, molto conosciuto e amato. La notizia della sua morte fa presto il giro del mondo, si scatena il "caso Damasco": i giornali ne parlano, i governi di tutto il mondo ne discutono. Molti lo temono: si apre un processo dai risvolti inquietanti.